lunedì 28 marzo 2011

UN SITO ISTITUZIONALE IN BIANCO!

L'art.48 dello Statuto Comunale di Castrocielo, rubricato "Diritto di informazione" prevede che tutti gli atti della pubblica amministrazione debbano essere adeguatamente pubblicizzati in quanto atti pubblici. L'Albo Pretorio, strumento principale deputato alla pubblicità di questi atti, come noto, da solo non può essere sufficiente alla loro divulgazione. Nell'era dei computer e di internet, poi,  il cittadino deve essere messo in grado di accedere alle informazioni riguardanti la P.A. senza dover uscire di casa e tutto ciò fa parte di un piano più generale di servizi alla persona e di miglioramento della vita quotidiana, principi a cui, almeno a parole, lo Statuto Comunale sembra ispirarsi. Ecco perchè nel 2009 il Comune ha rinnovato il proprio sito istituzionale con un'intera pagina dedicata all'albo pretorio e suddivisa in diverse sottosezioni. Tempo fa abbiamo segnalato che troppe di queste sottosezioni risultavano vuote; in altre parole dal 2009 ad oggi non è stata pubblicata on line alcuna delibera di giunta, alcuna delibera di consiglio, alcuna concessione edilizia e così via. Ancora: gli spazi riservati alle determine, alle licenze commerciali, alle ordinanze, ai concorsi e persino alle pubblicazioni di matrimonio sono desolatamente vuoti. Viene spontaneo chiedersi a cosa serva un'organizzazione così precisa se poi non la si utilizza. In ben due anni nessuno ha mai trovato il tempo di riempire quelle voci almeno con i provvedimenti più importanti per il paese. Ma se la vicenda tragicomica si traduce nella solita sproporzione tra mezzi e risultato che caratterizza la nostra Amministrazione, ci si chiede da un lato che senso ha organizzare servizi informatici all'avanguardia se poi gli stessi non sono funzionali, e da un altro lato che valore si dà alla TRASPARENZA AMMINISTRATIVA che è uno dei principi che governano o che dovrebbero governare chi ci amministra. In altre parole, il danno è duplice: da una parte altri mezzi, altre risorse (e altri soldi) profusi invano, dall'altro la mancata trasparenza delle attività amministrative che il cittadino che non è uso a consultare l'albo pretorio cartaceo, non conoscerà mai. Ecco come non si viene a conoscenza dei concorsi, dei bandi, delle gare di appalto e di tutti quei procedimenti che per loro stessa natura dovrebbero essere pubblicizzati al fine di garantire a  tutti  la possibilità di conoscere e partecipare.


SV

http://www.comune.castrocielo.fr.it/albo-pretorio/delibere-di-giunta

giovedì 24 marzo 2011

SCUOLA ELEMENTARE O DEPOSITO?

Da un lato le vasche romane (così sembra), dall'altro antiche macine abbandonate nell'erba. La scuola elementare di Castrocielo è da tempo circondata da cimeli che purtroppo stanno assumendo sempre più l'aspetto di rifiuti. Fermo restando che un luogo deputato ad accogliere bambini dovrebbe esser tenuto con cura cercando di ridurre al minimo i rischi per gli scolari, il cortile di una scuola elementare non sembra proprio il posto più adatto a diventare un museo-pattumiera all'aperto. Sotto i rivestimenti di materiale plastico che formano cumuli giallastri, si dice, si celano antiche vasche romane. Cumuli abbandonati nell'erba da lustri, ed ora circondati da un telone da cui spuntano anche ferri arrugginiti e materiale edile, ma che sono stati per anni lasciati impunemente nell'erba alta a far bella mostra di sè nel cortile della scuola. Sull'altro lato dell'edificio stazionano intanto varie macine antiche ormai abbandonate lì. Delle due l'una: se si tratta di reperti (così si dice) il loro posto è in un museo e non certo in un cortile di una scuola elementare; se è pattume...liberiamocene! E, a proposito di museo, il punto 3 del programma amministrativo Materiale del 2006 ne prevedeva uno nel Monacato di Villa Euchelia, fino ad oggi non realizzato. Noi di "Castrocielo rinasce" abbiamo avanzato l'idea di crearlo e riempirlo con i molteplici reperti presenti nel nostro territorio (che ancora, dopo anni, stazionano in gran quantità in case private), riempirlo con le vasche romane, riempirlo con tutti i reperti che vengono alla luce nel territorio che fu dell'antica Aquinum; almeno, in questo modo, tutti i soldi spesi per le continue riparazioni del Monacato avrebbero avuto un senso. Ovviamente l'Amministrazione ha fatto finta di non sentire. Ad ogni modo, questi oggetti non identificati sono rimasti in un luogo assolutamente non consono per troppo tempo. E' ora di decidere cosa farne e trovargli una sistemazione definitiva e decorosa.

SV

lunedì 21 marzo 2011

CIMITERO COMUNALE: DENARO PUBBLICO SPERPERATO INVANO.


L'Amministrazione Materiale, nonostante le nostre ripetute segnalazioni e interrogazioni ha preferito – come al solito – chiudersi nel suo assordante silenzio su un argomento che sta a cuore a tutta la cittadinanza (escludendo gli amministratori): il cimitero comunale. Non solo non si sono degnati di rispondere a noi di "Castrocielo rinasce" e ai cittadini sui due anni di buio forzato che ormai caratterizza il nostro cimitero, ma hanno acceso un ingente mutuo volto, a loro detta, a rimettere le cose a posto. Andiamo per ordine. Come abbiamo già segnalato, l'asportazione delle lampade votive avvenuta due anni fa senza controllo alcuno ed in modo assolutamente barbaro ha lasciato una situazione disarmante di cavi tranciati a filo delle lapidi, o divelti, o strappati oppure lasciati a pendere dai loculi. Tale situazione ha portato a due gravissime conseguenze: due anni di buio forzato, platealmente ignorato dagli amministratori e l'impossibilità oggettiva di ripristinare la situazione senza danneggiare, asportare o divellere le numerosissime lapidi in cui il taglio dei cavi è avvenuto a filo. Il Comune, invece di sovraintendere all'asportazione delle lampade votive, come avrebbe dovuto fare, ed eludendo le nostre domande sulle responsabilità di tale gesto e su chi fosse demandato a sorvegliare le operazioni di asportazione, ha pensato bene di accendere un mutuo di 65.000 € e di prelevare ben 192.000 € dalle casse comunali – per un totale di 257.000 € per costruire un impianto fotovoltaico a servizio del cimitero e per la futura apposizione di lampade a led. La scelta si commenta da sè. Se invece di spendere una cifra tanto ingente gravata da un mutuo, il tutto ovviamente a carico dei contribuenti, il Comune si fosse fatto carico di sorvegliare l'asportazione delle lampade votive evitando lo scempio, il nostro cimitero non sarebbe stato al buio per due anni – e questo è un fatto inoppugnabile! - e soprattutto il carico delle spese e dei debiti comunali non sarebbe stato tanto pesante. Utilizzare i soldi pubblici per cercare di riparare a colossali negligenze significa amministrare male. Tra l'altro ci chiediamo in che modo sarà possibile ripristinare la situazione senza distruggere le lapidi e senza che le guide e le tracce dei cavi facciano bella mostra di se sui muri dei loculi. Vorremmo che l'Amministrazione Materiale rispondesse una volta per tutte su questa incresciosa situazione che ha umiliato per due anni il nostro cimitero, costringendolo ad un buio perenne, e che ha danneggiato, forse in modo irreparabile l'illuminazione votiva.

SV


martedì 1 marzo 2011

ECOLOGIA ELETTORALE... A PAGAMENTO!

Altra iniziativa di chiaro sapore pre-elettorale da parte dell'Amministrazione castrocielese. 56.000 € per un minicompattatore, pulmino ecologico da 100.000 € e raccolta differenziata in solitaria. Nel marzo 2011, dopo 5 anni dalle promesse del programma elettorale e a pochi mesi dalle elezioni, come succede troppo spesso in questo paese, l'Amministrazione comunale si sveglia e ricorda a sé e agli altri di avere una coscienza ecologica. Peccato che in questi anni di amministrazione il problema è stato ignorato: cumuli di rifiuti di ogni genere hanno stazionato per mesi in diverse aree, anche in zone di verde pubblico come la selva "Don Cristoforo". Mesi e mesi di incuria che hanno dato tutto il tempo al comitato "Castrocielo rinasce" di sviluppare un vero e proprio book fotografico sulla vicenda. Per troppo tempo si è lasciato che si formassero vere e proprie discariche a cielo aperto in diversi luoghi del paese. Addirittura, già nel lontano 2006, "La voce del grillo", giornalino informativo prematuramente scomparso (e, ahimè, pianto da pochi!) aveva segnalato con tanto di fotografie la presenza di rifiuti ingombranti all'interno della selva "Don Cristoforo". Nel corso degli anni molte situazioni sono state ignorate, ma ecco che, come sempre, alla vigilia del periodo elettorale ci si ricorda dell'ecologia. Sarebbe però il caso che il Comune spiegasse alla cittadinanza PERCHE' ha preferito gestire la raccolta differenziata da solo e non di concerto con altri comuni, acquistando - con i soldi dei contribuenti - un mezzo proprio. E ancora, i costi della raccolta differenziata non sarebbero stati minori con un'operazione di raccolta che avesse coinvolto più centri urbani? E infine: non sarebbe stato meglio acquistare - in corso di mandato elettorale e non nell'imminenza delle consultazioni - un maggior numero di contenitori differenziati al fine di evitare il crearsi dei cumuli di rifiuti che hanno deturpato Castrocielo per mesi? Speriamo di avere risposte al riguardo che giustifichino le ignominiose situazioni fotografate nel 2010, e cioè, in tempi non sospetti.

SV