L'Amministrazione Materiale, nonostante le nostre ripetute segnalazioni e interrogazioni ha preferito – come al solito – chiudersi nel suo assordante silenzio su un argomento che sta a cuore a tutta la cittadinanza (escludendo gli amministratori): il cimitero comunale. Non solo non si sono degnati di rispondere a noi di "Castrocielo rinasce" e ai cittadini sui due anni di buio forzato che ormai caratterizza il nostro cimitero, ma hanno acceso un ingente mutuo volto, a loro detta, a rimettere le cose a posto. Andiamo per ordine. Come abbiamo già segnalato, l'asportazione delle lampade votive avvenuta due anni fa senza controllo alcuno ed in modo assolutamente barbaro ha lasciato una situazione disarmante di cavi tranciati a filo delle lapidi, o divelti, o strappati oppure lasciati a pendere dai loculi. Tale situazione ha portato a due gravissime conseguenze: due anni di buio forzato, platealmente ignorato dagli amministratori e l'impossibilità oggettiva di ripristinare la situazione senza danneggiare, asportare o divellere le numerosissime lapidi in cui il taglio dei cavi è avvenuto a filo. Il Comune, invece di sovraintendere all'asportazione delle lampade votive, come avrebbe dovuto fare, ed eludendo le nostre domande sulle responsabilità di tale gesto e su chi fosse demandato a sorvegliare le operazioni di asportazione, ha pensato bene di accendere un mutuo di 65.000 € e di prelevare ben 192.000 € dalle casse comunali – per un totale di 257.000 € per costruire un impianto fotovoltaico a servizio del cimitero e per la futura apposizione di lampade a led. La scelta si commenta da sè. Se invece di spendere una cifra tanto ingente gravata da un mutuo, il tutto ovviamente a carico dei contribuenti, il Comune si fosse fatto carico di sorvegliare l'asportazione delle lampade votive evitando lo scempio, il nostro cimitero non sarebbe stato al buio per due anni – e questo è un fatto inoppugnabile! - e soprattutto il carico delle spese e dei debiti comunali non sarebbe stato tanto pesante. Utilizzare i soldi pubblici per cercare di riparare a colossali negligenze significa amministrare male. Tra l'altro ci chiediamo in che modo sarà possibile ripristinare la situazione senza distruggere le lapidi e senza che le guide e le tracce dei cavi facciano bella mostra di se sui muri dei loculi. Vorremmo che l'Amministrazione Materiale rispondesse una volta per tutte su questa incresciosa situazione che ha umiliato per due anni il nostro cimitero, costringendolo ad un buio perenne, e che ha danneggiato, forse in modo irreparabile l'illuminazione votiva.
SV
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