sabato 10 settembre 2011

RIFLESSIONI SUL CONSIGLIO COMUNALE.

Con questo mio articoletto non intendo esprimere il pensiero di Castrocielo rinasce: chi avrà la pazienza di leggerlo lo consideri come una mia riflessione personalissima sulla gestione dei consigli comunali del paese.
E' nota la voga di fissare l'assise civica in orari quantomeno inconsueti (leggi le 8:30 del mattino). Questa abitudine, di cui ignoro i motivi e di cui non sto a sindacare sulla bontà o malvagità, porta ad un risultato fisso, certo e oggettivo: la scarsissima partecipazione popolare, specie con lo spirare della bella stagione. E' noto anche che Castrocielo rinasce aveva portato subito all'attenzione delle autorità competenti (Sindaco e Presidente del Consiglio comunale) la questione con richieste formali ed articoli di giornale. Un contentino di qualche consiglio comunale fissato nel pomeriggio, la decisione di fissare le assise civiche di sabato mattina, e poi si è ripiombati nelle fatidiche 8:30 antimeridiane. Preciso, per evitare malelingue, che questo non è un problema dei consiglieri nè degli "spettatori fissi" (leggi il sottoscritto) perchè grazie a Dio l'abitudine di alzarsi presto la mattina per ragioni di lavoro è abbastanza diffusa. Però resta il fatto che un consiglio comunale antelucano è il perfetto antidoto alla partecipazione popolare. Non sto dicendo che la cosa è voluta, ci mancherebbe! Ma di sicuro l'effetto è garantito, e quando arriveranno le stagioni fredde, i consigli comunali, se continueranno ad essere fissati di primo mattino, si svolgeranno alla sola presenza degli addetti ai lavori. Volete davvero questo? Consiglieri, Sindaco e Presidente del consiglio comunale, che sono coloro che hanno il diritto-dovere di richiedere e/o convocare l'assise civica, vogliono davvero questo? Liberissimi di farlo: per ora non c'è nessuna norma che glielo impedisca. Peccato per i cittadini però. Quei bei consigli comunali affollati dei film di Don Camillo, o, per essere più prosaici, quei bei consigli comunali affollati delle città o dei paesi in cui ci si riunisce in orari "popolari" rimarranno un sogno a Castrocielo. Eppure per l'assise civica, a differenza delle adunate della Giunta, è stato previsto che le sedute fossero pubbliche proprio al fine di garantire la presenza popolare nei momenti di indirizzo generale delle scelte politiche locali: una garanzia di trasparenza e civiltà fin dai tempi antichi. Però determinate scelte vanificano l'idea di legislatori e costituenti, e il Consiglio comunale rischia di diventare un organo che lavora al buio. E' mio parere che, dopo le richieste e le azioni consiliari, dovrebbero essere i cittadini  - quelli interessati, ovviamente - a richiedere alle autorità competenti di fissare ad orari agevoli le sedute, al fine di assistervi. Purtroppo, però, temo che nel nostro caso, la noncuranza sia a senso doppio: da una parte gli amministratori e i consiglieri non tengono nel dovuto conto l'opportunità della gente di poter assistere alle determinazioni dell'assise cittadina, dall'altro non vi è l'interesse del popolo affinchè questo avvenga, di conseguenza, formando tutti assieme un'unica comunità, non possiamo che prendercela con noi stessi. Per quanto mi riguarda, l'unica cosa che posso fare è dare il buon esempio (ovviamente, impegni prioritari permettendo) cercando di garantire la mia presenza.

Altra questione che va segnalata è la seguente. Fino ad ora, praticamente tutti i consigli comunali (salvo eccezioni di legge) sono stati convocati in seduta straordinaria. Questo tipo di convocazione non permette che in corso di seduta vi possano essere interrogazioni orali da parte dei Consiglieri nei confronti degli Assessori, con conseguente risposta immediata. Lascio ad ognuno le valutazioni, le considerazioni ed i commenti del caso, ma non escludo che tornerò a scrivere su questo tema.

(Nella foto un'immagine del Consiglio comunale di Massafra (TA), almeno offriamo l'opportunità di vedere - in fotografia - un consiglio comunale affollato!)

Stefano Vernile


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